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Come si misura il successo di una Mobile App?

Come si misura il successo di una Mobile App?

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Ogni progetto nasce con le migliori intenzioni, vale a dire con l’obiettivo di avere successo e di avere un ritorno sugli investimenti. Oggi abbiamo deciso quindi di parlarvi del ROI, di come si calcola per le app mobile e di che cosa è importante fare, o non fare, affinché sia il più elevato possibile. Prenderemo inoltre in considerazione altri parametri utili per calcolare e decretare l’effettivo successo di un progetto mobile.

Nel mondo mobile sono sì fondamentali i download delle applicazioni, ma a generare un valore maggiore sono gli usi continuativi. Se un’app viene scaricata, ma poi non viene utilizzata o, peggio ancora, viene cancellata, non è di certo un buon risultato, anzi! Promuovere la fidelizzazione, proponendo eventualmente degli in-app purchase, è una delle chiavi per il successo. Si evince quindi che evitare l’abbandono dell’app è uno degli obiettivi da perseguire, tanto in fase iniziale, quando cioè si progetta e sviluppa l’app, tanto in seguito alla pubblicazione sugli Store, con tutta una serie di iniziative di mobile marketing atte a mantenere alto l’utilizzo e l’interesse.

Affidarsi a dei professionisti del settore garantisce in primis di creare delle app graficamente piacevoli, in linea con le aspettative degli utenti, a livelli sia di design sia di funzionalità e modalità d’uso, ma anche di avere una consulenza circa le metriche da seguire per analizzare correttamente le performance delle app. È dunque utile per valutare se effettivamente è stato creato valore e con quali costi, per avere cioè una verifica reale del raggiungimento degli obiettivi posti.

ARPU – Average Revenue Per User

Si tratta del ricavo medio per utente, il quale si ottiene dal rapporto tra il fatturato complessivo ed il numero di utenti. Si consiglia di confrontare questo dato con il risultato del CPLU, che è il costo per utente fidelizzato e che si ottiene dal rapporto tra la spesa sostenuta per la promozione dell’app ed il numero di utenti fidelizzati. Ovviamente, un risultato positivo è quando il valore dell’ARPU è superiore rispetto al CPLU, in quanto vuol dire che il guadagno medio per ogni utente è più alto della spesa sostenuta per ciascun utente.

CLV – Customer lifetime value

Il valore dei progetti è dato dai clienti, dagli utilizzatori, per questo è importante anche stimare il valore generato da ogni utente, il quale è un chiaro indicatore della loro profittabilità.

RR – Retention Rate

La Retention Rate è il tasso di retention, cioè il numero degli utenti che aprono l’app dopo un certo periodo di tempo dal download. Questo valore è utile per capire quanto l’app piace ed è ritenuta interessante e serve anche per calcolare il tasso opposto, cioè l’abbandono. Quest’ultimo è noto come CR, cioè Churn Rate e si calcola togliendo il valore della Retention Rate a 1, CR = 1-RR.

Oltre a queste metriche di natura meramente tecnica, sono utili anche le statistiche circa i comportamenti degli utenti e del loro coinvolgimento. Occorre quindi monitorare ed analizzare le loro attività in termini di tipologia di dispositivo mobile, localizzazione geografica, tempo di utilizzo, ma anche l’identità di chi utilizza l’app. Avere queste informazioni consente di attuare delle strategie mirate e mettere in pratica delle campagne ad alto potenziale di conversione.  Altrettanto importanti sono le informazioni circa l’utilizzo effettivo delle app, delle funzionalità che vengono intraprese, delle fasce orarie, della durata delle sessioni e del traffico che esse generano.

Non dimentichiamo poi che si possono prevedere ed inserire delle sezioni per le recensioni o delle love ratio per consentire direttamente agli utenti di esprimere il loro gradimento circa l’app. Gli utenti possono quindi rispondere a delle domande o assegnare una stella per comunicare il loro apprezzamento e ciò è uno strumento utile anche per attirare nuovi clienti. Tutti noi quando vediamo delle recensioni positive e delle ottime valutazioni siamo incuriositi e maggiormente predisposti a compiere un’azione, che sarà differente in base al tipo di contesto in cui ci troviamo.

Detto questo, speriamo di aver sfatato il falso mito che il ROI mobile è basso e difficilmente controllabile. A tal proposito ci sarebbe ancora molto da parlare, vi invitiamo quindi a contattarci per qualsiasi altra informazione o dubbio in merito.

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